Novembre 14, 2016

Come disintossicare il corpo attraverso la conoscenza delle mappe psicosomatiche

Le mappe olistiche sono numerose e offrono una visione fisica, energetica e psicosomatica dell’individuo. Quelle più antiche sono:

  • La mappa neuropsichica
  • La mappa yogico-tantrica
  • La mappa taoista cinese

La mappa olistica più moderna:

  • La mappa reichiana

Uno studio durato trent’anni ha permesso di effettuare una sintesi globale delle mappe olistiche al fine di delineare una mappa psicosomatica unitaria. Tutte le mappe che leggerai sono utili per disintossicare il corpo.


Per comprendere la mappa neuropsichica, immagina un albero le cui radici tracciano la storia, ovvero l’evoluzione dell’essere umano che si innalza con una serie di rami, ovvero le attività emozionali, ma anche istintive e intuitive, fino ad arrivare alla cima, ovvero al cervello e alla coscienza dell’essere umano ed infine i frutti, ovvero le potenzialità del cervello dove sono conservati i segreti per una ulteriore evoluzione.

Premio Nobel Edelman: il cervello è il chilo e mezzo di materia più complesso dell’universo conosciuto.

Ma perché l’albero? L’albero è uno dei simboli più antichi. Indica la connessione tra Terra e Cielo, il maschile e il femminile, ma è suggestivo immaginare l’albero del sistema nervoso umano come diversi strati di informazioni:

  • Le radici che rappresentano le memorie più antiche
  • Il tronco è la colonna vertebrale dove pulsa il cuore
  • La sommità è il cervello con i propri “frutti della coscienza”

Ippocrate: in ogni parte del corpo c’è una certa misura di pensiero cosciente.

La struttura dell’albero è quindi la verticalizzazione dell’evoluzione. Cosa succede? Succede che le memorie salgono dalle radici verso la colonna vertebrale fino al cervello dove raggiungono le sedi dell’inconscio e delle emozioni, per poi terminare nell’area frontale dove si trova la coscienza più evoluta, la conoscenza globale, cioè il bene e il male. La vita.


La seconda mappa olistica è la mappa yogico-tantrica, deriva dalla radice jug (unire) e da tan (espandere), che letteralmente significa “ciò che estende la coscienza”. Una coscienza che è ancora in fase di sviluppo e che ancora deve evolversi.

Il Tantra rappresenta la visione sensuale dell’esistenza. È il piacere di esistere e la gioia di risvegliarsi. È la fusione del femminile e maschile, Shakti e Shiva. Shakti (femminile) è l’energia, mentre Shiva (maschile) è la coscienza. Esistono diverse rappresentazioni pittoriche e scultoree di Shakti e Shiva uniti come due amanti a raffigurare la vita che pulsa e che si evolve per diventare completa. Quindi energia e coscienza che formano un’unità. È sicuramente un’esperienza intensa in cui si rafforza la sensibilità per curare l’anima. Il Tantra ha origine molto antiche, si diffuse in India nei primi secoli dopo Cristo. Una tradizione che ancora oggi vive e si pratica col Buddismo tantrico e non solo in India, ma anche in Tibet e in Italia. Se la scienza ci insegna che le cellule si trasformano per diverse reazioni biochimiche, per il Tantra invece le cellule si trasformano e si evolvono affinché i corpi diventino corpi energetici. L’energia permette l’evoluzione, cioè elabora e trasforma i due codici genetici (femminile e maschile) dentro le cellule. Quindi il corpo energetico è la vera vita ed è composto da diverse mappe, un po’ come l’albero descritto in precedenza, solo che nel modello yogico-tantrico si evidenziano i cosiddetti sette chakra:

    1. La radice-supporto. Elemento Terra. È la zona sacrale del corpo dove gli aspetti tipici sono il sesso, la paura, l’aggressività, il sonno. Il soggetto orientato in questo centro è privo di ogni aspirazione, legato agli averi materiali.
    2. La speciale dimora di lei. Elemento Acqua. È il centro sessuale, ovvero l’unica necessità per il soggetto è il sesso.
    3. La città dei gioielli splendenti. Elemento Fuoco. È il centro delle passioni e delle emozioni. Il soggetto tende a dominare, conquistare, auto affermarsi anche dominando gli altri. Infatti, si associano ira, invidia, depressione.
    4. Il centro del cuore. È il coraggio di essere se stessi, ma soprattutto l’amore incondizionato. Il quarto chakra si blocca quando esiste il mancato riconoscimento di sé ed è l’ostacolo di una importante necessità di amare ed essere amati. Il centro del cuore, invece, deve splendere perché deve portare luce ai valori nascosti nel buio.
    5. Il purificato. È il centro della gola, cioè della spontaneità e della beatitudine.
    6. Il loto del comando. È il terzo occhio. È il centro di comando delle idee e delle emozioni.
    7. Loto dai mille petali. Posto sulla sommità della testa, è la coscienza cosmica. Significa che l’io si compenetra nel Tutto, ovvero la goccia (essere umano) si scioglie nell’oceano (Mondo).

Nei primi tre chakra si racchiudono i drammi quotidiani le cui attività portano soltanto a un raggiungimento esteriore, quindi una visione materialista ed estroversa della vita.

7chakra

Per aprire o chiudere i chakra si effettuano specifici esercizi, possibilmente seguiti, almeno le prime volte, da un operatore del benessere. Una volta memorizzate le sequenze e le posizioni degli esercizi, è possibile dedicare una mezz’oretta della propria giornata per intervenire sul disturbo e ritrovare beneficio. Durante le tecniche di rilassamento si può associare l’aromaterapia. Gli oli essenziali infatti, diffusi nell’ambiente, agiscono a livello emozionale. Ecco qualche indicazione. Primo chakra: Chiodi di garofano, Cipresso. Secondo chakra: Sandalo, Arancio Amaro. Terzo chakra: Mirra, Lavanda. Quarto chakra: Rosa, Gelsomino, Vaniglia. Quinto chakra: Menta, Eucalipto. Sesto chakra: Violetta, Citronella. Settimo chakra: Incenso, Legno di Rosa, Geranio.


La terza mappa olistica è la Taoista dove si evidenzia una dualità, il femminile e il maschile, yin e yang. Come nella scienza, gli ioni positivi e negativi si attraggono e si uniscono attraverso il movimento detto spin, così yin e yang si uniscono per creare l’unità. Quindi la dualità di materia e coscienza all’interno dell’unità. Un tutt’uno in armonia. Per i cinesi, vivere nel Tao significa, infatti, essere parte del Tutto.

Ma come si vive il Tao? Si vive col corpo giocoso e luminoso. Si vive provando piacere all’interno e irradiando luce all’esterno. Significa continua ricerca interiore per sviluppare un corpo energetico ben equilibrato. Due persone unite, nell’amore e negli affetti, perché l’anima possa fondersi e unirsi dappertutto con tutta l’energia. Nella cultura del Tao, lo yin rappresenta il femminile, l’interiorizzazione, l’oscurità, la notte, mentre lo yang rappresenta il maschile, la luce, l’esternazione, il giorno. Dal loro equilibro nasce l’armonia che genera vita.

Anche nella tradizione cinese, come nella tradizione yogico-tantrica, si evidenziano i campi energetici del corpo. si suddividono in 24 canali (12 a destra e 12 a sinistra) e vengono raggruppati in gruppi di tre canali speculari. Quindi vi sono i canali yin, centripeti, ovvero dalla periferia al centro; ed i canali yang, centrifughi, ovvero dal centro alla periferia.

  • Primi tre canali yin: polmone e cuore
  • Primi tre canali yang: piccolo e grosso intestino
  • Secondi canali yin: milza, fegato e rene
  • Secondi canali yang: testa, viso e piedi

Sono canali che percorrono tutto il corpo, si riuniscono, salgono e riscendono portando energia da un punto dell’organismo ad un altro. Questa terapia si esegue con l’Agopuntura che stimola, appunto, tutti i canali yin e yang.

LU TSU: Il Tao è il grande Uno


Bene! Hai letto le più antiche mappe psicosomatiche e come, seguendo punti del corpo, si può intervenire su diversi livelli del disturbo.

La mappa reichiana racchiude uno studio che offre la sintesi delle mappe antiche per arrivare ad una mappa psicosomatica unitaria. Ma, prima, conosciamo Reich!

Wilhelm Reich fu il promotore della psicosomatica occidentale. Egli era un ricercatore, uno scienziato che delineò, attraverso la dimensione energetica ed emozionale, la stretta correlazione tra la psiche (mente) e il cosiddetto soma (corpo).

Il concetto reichiano si basava, ma ancora oggi è così, sulla repressione della vitalità e della sessualità, capace di indurre alla nevrosi e ad atteggiamenti distruttivi. Questa repressione o inibizione si distingueva attraverso due forze opposte tra loro che determinavano il contrasto tra amore-odio, desiderio-inibizione e quindi una netta separazione tra psiche (mente) e soma (corpo). Si trattava di un dettagliato studio del “piacere” e dell’energia vitale presente in ognuno di noi. Energia da lui chiamata “orgonica”. Le sue ricerche furono tali da creare l’Orgone Institute, una scuola composta da terapisti con i quali sviluppò alcune apparecchiature, gli accumulatori orgonici, che servivano per guarire tutti i pazienti in cui l’energia vitale-sessuale era molto bassa. Ovviamente, i risultati furono sorprendenti e indicarono chiaramente come la consapevolezza di sé era fortemente legata al piacere di vivere. Questi studi furono definiti “spregiudicati” e il grande maestro Reich fu condannato, incarcerato e il suo laboratorio distrutto.

Tuttavia, ancora oggi, si possono leggere altre grandi scoperte che evidenziano una visione psicosomatica dell’uomo.

Reich divide il corpo in segmenti che rappresentano i blocchi emozionali. Vediamoli!

  1. Livello degli occhi: comprende il capo, la fronte e le tempie. Il livello degli occhi è il livello dell’attenzione e della consapevolezza. Reich affermava che il disturbo della vista esprimeva un disturbo nella relazione col mondo. Da qui se ne deduce che il miope tiene lontano il mondo da sé, l’astigmatico è confuso, ovvero non ha il punto della situazione, l’ipermetrope vede lontano e non se stesso. Questo livello induce a disturbi come cefalee, otiti, riniti e vertigini.
  2. Livello della bocca: l’azione di mordere e succhiare. Il livello della bocca è, infatti, il livello dei bisogni (piacere e disgusto). Questo livello da origine a disturbi alimentari come fame nervosa e forti depressioni.
  3. Livello del collo: comprende i muscoli del collo, la gola, la nuca e le spalle. Il livello del collo è il livello della vanità e dell’orgoglio, ovvero complesso di superiorità, ma anche di inferiorità con associata l’incapacità di lasciarsi andare. Quindi disturbi come torcicollo, artrosi cervicale, ma anche laringiti, faringiti.
  4. Livello del torace: comprende braccia, mani, polmoni, cuore e tutta la colonna vertebrale. Il livello del torace è il livello dell’affettività; il cuore è imprigionato e si reprimono le emozioni. Vengono identificate tutti i disturbi cardiaci, bronchiali, asma.
  5. Livello del diaframma: comprende le costole, stomaco, pancreas, fegato, cistifellea e duodeno. Il livello del diaframma è il livello delle emozioni viscerali. Tutto viene trattenuto da una forte collera che provoca disturbi dell’apparato digestivo, quindi gastrite o ulcera.
  6. Livello addominale: comprende i reni e tutto l’addome. Il livello addominale è il livello dell’avarizia. I disturbi comuni sono diarrea, coliti, emorroidi.
  7. Livello pelvico: comprende le pelvi, i genitali fino ai piedi. Il livello pelvico è il livello dell’angoscia e del disprezzo e si presenta con disturbi come la cistite, prostatite, eiaculazione precoce, frigidità.

 

Questi sono i 7 segmenti del corpo in cui, secondo Reich, si trovano blocchi emozionali con conseguenti disturbi all’organismo. Le tecniche di rilassamento e di meditazione aiuteranno a lenire i disturbi e disintossicare il corpo, ma soprattutto aiuteranno a collegare psiche e soma, creando un corpo energetico che irradierà luce e vitalità. Inoltre miglioreranno il sonno e il riposo oltre alle funzioni fisiche e mentali. Il corpo ritroverà forza, elasticità ed equilibrio.

 Wilhelm Reich: Tu proietti la tua energia vitale quando ti senti bene e quando ami; la ritiri verso il centro del tuo corpo quando hai paura


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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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