Verdura e frutta congelata contro il prodotto fresco?

Indubbiamente, la verdura congelata, a volte anche la frutta, è a portata di mano. Si va incontro a poco costi, minima preparazione e conservazione lunga nel congelatore. Gli alimenti congelati vengono scelti per questi motivi, soprattutto per la cottura veloce e per la convenienza.

Ma è possibile sacrificare la nutrizione per il bene della convenienza? 

Ho bisogno di conoscere la storia di un alimento. Devo sapere da dove viene. Devo immaginarmi le mani che hanno coltivato, lavorato e cotto ciò che mangio.
(Carlo Petrini)

Sappiamo tutti che abbiamo bisogno di mangiare più verdure, ma sappiamo anche che il sapore delle verdure fresche è imbattibile. Lo scricchiolio gradevole sotto i denti, il succo sprigionato dal sapore unico, il profumo del sole che ha coccolato quel frutto sino alla maturazione, non ha eguali.

I nutrienti contenuti nel cibo fresco cominciano a diminuire già dalla raccolta, a questa si aggiunge il trasporto e le spedizioni, per questo sarebbe meglio congelare il cibo il più presto possibile per mantenere le proprietà nutrizionali. Non è quindi un’abitudine del tutto scorretta, è solo da gestire nel migliore dei modi. Vediamo perché.

Diversi studi americani hanno dimostrato che il cibo appena congelato, riesce a conservare le stesse proprietà del cibo fresco. Microrganismi ed enzimi, durante la fase di congelamento, non muoiono, ma rallentano la propria crescita, riducendo il tasso di deterioramento. Una volta che la temperatura del cibo è stata ridotta a meno di 0°C, gli agenti patogeni, ovvero quelli che causano malattie, cessano di crescere. Piuttosto, questi studi danno molta importanza al tipo di cottura se parliamo di cibo fresco: meglio se è a vapore, lavare rapidamente prima di tagliare, scegliere il km 0 e comprare direttamente dal contadino per avere un prodotto delizioso e nutriente. Tuttavia, gran parte di noi sceglie il prodotto sugli scaffali del supermercato e nei congelatori come presunte e valide alternative.

Forse esagero, ma non di molto. Il mangiatore industriale infatti non sa che mangiare è un atto agricolo, non conosce più né immagina i collegamenti che esistono fra l’atto di mangiare e la terra ed è perciò necessariamente passivo e acritico, in parole povere, una vittima. Quando il cibo, nelle menti di coloro che lo mangiano, non è più legato all’agricoltura e alla terra, si soffre di un’amnesia culturale pericolosa e fuorviante.
(Wendell Berry)

Sicuramente, fino a quando scegliamo la migliore qualità congelata e/o stagionale di verdure fresche, potremmo assimilare la maggior parte delle sostanze nutritive e tutta la bontà che il cibo ha da offrire.


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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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