La kinesiologia studia, attraverso specifici test, la forza muscolare in relazione a tutti gli organi. Questo perché ad ogni muscolo è associato un organo e il test kinesiologico rivela la condizione di un organo del corpo in base alla resistenza del muscolo corrispondente. Quando il muscolo è ipotonico (scarsa resistenza), sarà presente uno squilibrio dell’organo collegato a quel muscolo; viceversa, quando il muscolo è tonico (forte resistenza), sarà presente uno stato di equilibrio.

Ma perché i muscoli? I muscoli rappresentano il movimento e permettono di svolgere funzioni vitali: dalla respirazione all’alimentazione, fanno scorrere il sangue, ma in Kinesiologia i muscoli fanno anche altro: parlano. Ad esempio il muscolo Bicipite Brachiale, potenza delle braccia maschili, si riflette con lo stomaco. Squilibri a carico dello stomaco, manifestano ulcere, dispepsie e non solo. Sono da considerare anche gli stati emozionali: felicità o tristezza.

Test kinesiologico e rimedi floreali

L’operatore, ovvero il kinesiologo, interviene su tutti gli squilibri dettati dai muscoli, ma al di là della terapia, la kinesiologia serve per comprendere se un alimento o un rimedio floreale è compatibile con la persona. Infatti, la kinesiologia lavora anche utilizzando i rimedi floreali, ovvero l’uso dei Fiori di Bach. Ma perché la floriterapia? La floriterapia è una terapia vibrazionale collegata al campo energetico di ognuno di noi. Il campo energetico vibra con frequenze diverse secondo lo stato emotivo o di salute in cui ci troviamo. Quindi, terapia vibrazionale significa rimedio floreale che agisce sulla nostra aura, sul nostro campo elettromagnetico. Il fiore sarà in grado di riequilibrare diversi livelli: inferiori (corpo fisico e materia) e superiori (mente ed emozioni).

Il test kinesiologico prevede diverse fasi. In una prima fase, il soggetto deve togliere bracciali, collane, anelli e orologio per avere le mani e la braccia completamente libere. Anche il mancinismo è importante: se il soggetto è mancino il test verrà effettuato sulla mano sinistra e viceversa. Esistono anche gli ambidestri, in questo caso il test verrà effettuato su entrambe le mani. Prima di qualsiasi test è necessario effettuare il controllo delle dita della persona. Unire pollice e indice della mano scelta in modo da formare un cerchio che nel linguaggio tecnico si chiama anello – o-ring – con le punta delle dita che si toccano. Il kinesiologo, facendo forza su questa chiusura,  tenterà di staccarle mentre il soggetto si opporrà. In questo modo si testa l’intensità e la resistenza  muscolare. Questo è la fase in cui si definisce il soggetto normotonico, ipertonico o ipotonico. Più precisamente, soggetto normale, troppo carico o sotto tono. Fase che può essere confermata da altri o-ring (pollice-anulare, pollice- mignolo). Gli squilibri dell’intestino crasso, ad esempio, passano per il dito indice di entrambi le mani (pollice-indice). La seconda face è una riprova, una conferma. L’operatore, in questo caso, fa riferimento ai punti meridiani del corpo, in particolare al punto Rene 27 (zona clavicola vicino all’attaccatura del manubrio dello sterno). Il soggetto, con la mano opposta usata per il test e dal lato opposto, esercita una pressione sul punto Rene 27 mentre il kinesiologo tenta di separare l’o-ring dell’altra mano.  Se durante questa fase il soggetto sente dolore sul punto di pressione e separa le dita, ecco che vuol dire che si trova uno stato normale. I test possono ripetersi più volte per ottenere migliori conferme sulla resistenza, per poi passare al test finale, vero e proprio, ovvero la scelta del giusto fiore di Bach. Questa è preceduta da un colloquio con il kinesiologo.

Il soggetto dovrà lasciarsi andare e rispondere a tutte le domande che aiuteranno l’operatore all’uso del corretto fiore. Una volta individuato il fiore, il kinesiologo porrà in mano al soggetto la boccetta col rimedio che la porterà al cuore. A questo punto, l’operatore cercherà di aprire le dita che mantengono la boccetta per verificare la reazione di separazione. Se durante questo test, il soggetto sceglie di non separarsi facilmente dalla boccetta, significa che quel fiore sarà il rimedio adatto, ovvero capace di rafforzare e riequilibrare il soggetto che lo assumerà. Se, invece, la mano cede, il rimedio non sarà appropriato. A questo punto seguirà una seconda fase, la più importante perchè può succedere che vi siano dei dubbi su quale fiore utilizzare, per cui, alcune volte, si procede a testare altri rimedi floreali, con altre domande affinché si cerchi di capire quali fiori sono più forti e che possono dare maggior beneficio.

Lo scopo del test kinesiologico è quello di distinguere e consigliare un numero limitato di rimedi floreali. C’è da dire che i fiori di Bach sono 38 ed il test è stancante sia per l’operatore che per il soggetto. Non a caso, gli operatori tendono a suddividere i 38 rimedi in gruppi di 4 o 5 boccette perché la bellezza dei fiori è anche quella di poter creare una sinergia di pool attivi per raggiungere il benessere fisico e mentale.


Sono diversi gli stati emozionali durante il periodo della menopausa. Facendo il test kinesiologico si può rimediare su diversi livelli: tristezza, paura di non accettare il cambiamento, vergogna… Se anche tu stai vivendo questo importante viaggio, leggi il mio e-book Destinazione Benessere o regalalo a chi ne ha bisogno.


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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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