Dicembre 27, 2015

Agosto 2015: Viaggio all’Havana, Cuba

Andrò a Cuba. Ripetevo con gli occhi fissi sul calendario, contavo quasi le ore, le percepivo dentro di me, come il suono costante della lancetta che scandisce i secondi. Seduta sul divano, con la testa sorretta, poggiata con tutto il suo peso sul palmo delle mani. L’eccitazione è con me, accanto a me, palpabile e visibile a chi mi guarda.

L’ho vinto questo viaggio. Il mio impegno sul lavoro mi ha premiato. Sono partita con i miei colleghi, ventisette ragazzi, tutti ben organizzati per questo lungo viaggio. Finalmente li ho incontrati in un altro contesto, diverso, libero, spensierato, lontano dalla sala riunioni satura di anidride carbonica e numeri.

Cuba è una terra difficile, il clima è molto umido, la sua popolazione è assediata dalla povertà, è assetata di bisogni, di necessità, è assetata di vita e di sogni.

Abbiamo una guida con noi, Alejandro. Un ragazzo attento. I programmi giornalieri li ha organizzati affinché potessimo osservare il più piccolo particolare di questa terra. I famosi sigari cubani li ho acquistati da un contadino, sono artigianali quelli che conservo! Parla quattro lingue, Alejandro, italiano, spagnolo, cinese e giapponese, e ci accompagna per tutta la vacanza.

Sono tanti e indicibili i ricordi che mi ha lasciato Cuba, non saprei da dove iniziare, è bella, tutta, umile e accogliente con la sua musica. Note che ti accompagnano dovunque, nei bar, nei ristoranti, negli alberghi, in un angolo di strada, un vicolo nascosto, le senti, le vivi e improvvisamente ti muovono, ti invitano a gioire, reclamano la libertà mentale e fisica.

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Ma io desidero, io voglio descrivere colori e sapori della frutta di Cuba: cocco, avocado, papaya, ananas e banana nera rappresentano un’esplosione di energia. La foto, qui alla tua sinistra, è stata scattata durante una delle soste organizzate da Alejandro. Un chiosco di frutta esotica sul ciglio di una strada che aspettava solo di essere gustato. Scendiamo dal pullman carichi di conoscenza, accecati da quei colori, bramosi di assaggiare.

Come dicevo, la frutta è varia, ma sono rimasta colpita da una specialità che non si trova tra gli scaffali dei supermercati italiani ( neanche in quelli meglio organizzati, come la GDO o punti vendita di alimenti biologici).

Si tratta del Mamey Colorado.

MAMEY COLORADO: MORBIDEZZA ED ENERGIA

Il Mamey Colorado è un albero tropicale sempreverde, originario dell’America Occidentale. Può raggiungere i 20 metri di altezza e i suoi fiori sono piccoli e biancastri. Durante la sosta al chiosco, ho potuto ammirare i suoi frutti che sono come delle bacche, ovali, e con la pelle spessa e grigiastra. Possono arrivare a 20 centimetri di lunghezza! La polpa è di un rosso intenso, apparentemente compatta, ma che stupisce per la sua consistenza morbida: si lascia sciogliere e gustare in tutto il suo straordinario sapore che assomiglia a quello delle mandorle.

La foto qui sotto ritrae un particolare del chiosco di frutta in cui il Mamey Colorado campeggia trionfante.

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PROPRIETA’

Il frutto del Mamey Colorado ha importanti proprietà antibiotiche ed energetiche. Infatti Alejandro ci racconta che, nei tempi antichi, veniva consumato durante i periodi di convalescenza, mentre in cosmetica lo si utilizzava contro le infezioni del cuoio capelluto perché stimola la crescita dei capelli rendendoli più setosi. Ancora oggi viene utilizzato spalmato sul viso per pulire la pelle in profondità o come disarrossante e cicatrizzante, idratante ed emolliente.

Hai mai avuto la fortuna di assaggiare questa delizia?

Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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