Benvenuta/o,
come di consueto sono qui per raccontarti una nuova esperienza di viaggio.
Sono stata in un bosco, ho trascorso la notte in un rifugio, il rifugio montano di Oscar sui Monti Orsomarso, nella valle del fiume Argentino vicino un paesino, Diamante, in provincia di Cosenza (Calabria), in compagnia dei miei amici trekker di Asd Dienneavventura.
Sono solita soffermarmi, ogni volta che leggo il programma di viaggio, non solo sul dove andremo, ma anche e soprattutto su cosa portare. Sì, l’associazione scrive tutti i dettagli per non incorrere in spiacevoli inconvenienti. Infatti, oltre alle cose essenziali, c’è la torcia! Quindi si vivrà un’esperienza al buio? Al buio, nel bosco, in quel rifugio. Beh! Qualunque cosa fosse, la torcia e il rifugio mi hanno incuriosito e non poco. Io, in un rifugio non ho mai dormito!

Quando vivi alcune esperienze per la prima volta, tutto, anche un oggetto, apparentemente  insignificante, ti regala entusiasmo.

Ho preparato il mio zaino con attenzione. Sono stati preliminari che neanche una cena romantica, forse, riesce a trasmettere. Siamo sempre lì, nella passione. Nel desiderio. Nella consapevolezza di condividere una nuova esperienza con amici speciali. Amici che amano stare a contatto con la natura. Amici che hanno una marcia in più durante la fase di conoscenza. Come dice una vecchia canzone: Tu chiamale, se vuoi, emozioni.

Se ami il trekking,  cerca un’associazione e inizia a vivere di emozioni. Porterai a casa tanta ricchezza!

Il gruppo, per questa escursione, è composto da 30 persone e la nostra prima tappa è Diamante. Diamante è un delizioso paese in provincia di Cosenza. Negli anni ’80 Diamante ebbe una grande fortuna che prende il nome di Nani Razzetti. Egli, in qualità di pittore, un bel dì, decise di organizzare un evento: Operazione Murales. Questa iniziativa raccolse artisti da tutto il mondo, pare un’ottantina, che dedicarono la propria arte sui muri del centro storico. Camminando tra i vicoli si possono ammirare disegni di ogni tipo, oppure poesie e frasi. 


Devi sapere che in questi piccoli paesi, all’ora di pranzo, è molto difficile trovare qualcuno del posto, tranne in qualche bottega ancora aperta, dove, tra l’altro, abbiamo acquistato prelibatezze tipiche. Gli unici rumori sono i nostri passi e le nostre voci: guarda questo murales e guarda quest’altro come è bello! Non abbiamo una meta precisa, sembra un labirinto ed i murales ci guidano verso vicoli e piccole piazze.

Ricordo ancora il profumo del cibo che usciva da qualche finestra. Un profumo, così invitante, che lasciava immaginare una tavola imbandita di sapori genuini. Una meraviglia!

Questa breve passeggiata è servita per rigenerare corpo e mente dalle 5 ore, circa, di viaggio.  Dopo, in pullman, abbiamo raggiunto la valle del fiume Argentino. Ecco che diamo inizio al trekking Orsomarso, la nostra danza preferita. Destinazione rifugio montano di Oscar: percorrenza 6km.

Il primo tratto è assolato e si può ancora ammirare il fascino delle montagne circostanti. Sulla strada sterrata insistono le ultime ville del piccolo borgo Orsomarso, i recinti ci separano da alberi da frutto come il pesco, il loto Giapponese, mandarino e uva bianca e nera.
La vegetazione, man mano che si procede, è sempre più fitta. La temperatura è più fresca, i colori diventano un agglomerato di sfumature tra verde, marrone, giallo e rosso. Sul sentiero si superano diverse aree di sosta. Io le definisco piccoli salotti in legno con tanto di barbecue per fare braci di ogni tipo. Ed ecco che, come in un mondo incantato, cambiano anche i rumori. Al fruscio delle foglie, si aggiunge l’instancabile scorrere del fiume Argentino.

I corsi d’acqua sono a volte più rumorosi, a volte più lievi. È come ricevere un massaggio sonoro. Un vero e proprio trattamento terapeutico. Uno di quei trattamenti che generano armonia in tutto il corpo. Del resto siamo fatti di acqua, e le frequenze emanate dallo scorrere del fiume generano equilibrio nel nostro organismo.

Raggiungiamo il rifugio e ci sentiamo rilassati. Tutti.

Occupiamo le stanze. Si dorme in quattro, in sei o in nove come nella mia stanza e ci prepariamo per la cena.

Cena da Oscar! Non solo perché il rifugio montano è del Sig. Oscar, ma perché ci ha coccolati già col suo sorriso al nostro arrivo.

Tra amenità e un’infinità di brindisi, si sente:
Ora prendete le torce!
È la voce del presidente Andrea Sansone, che, tra l’altro, è stata la nostra guida. Impeccabile e insostituibile. Pensa che ha anticipato il viaggio non solo per studiare il percorso, ma anche per deliziarci con la storia di Diamante e del Massiccio dell’Orsomarso denominato anche Dorsale del Pellegrino.

Caspitina! È arrivato il momento della torcia. Sono le ore 22, più o meno, e Andrea aveva programmato una passeggiata notturna di 3km.

Prima cosa! Siamo in un bosco, di notte, come facciamo ad orientarci? Domanda Andrea. Ovviamente le risposte sono state le più svariate. (Ancora sorrido e ricordo il dolce frastuono delle risate!)
Andrea illumina meglio il terreno per prende una serie di pietre abbastanza grandi se pur sollevate con una sola mano. Le posiziona una su l’altra ed ecco quello che tecnicamente si chiama: Omino.
Da qui le pietre non si sposteranno più e le potrete trovare durante il ritorno.
Ci incamminiamo. La temperatura è bassa. Fa freddo.
L’aria fresca attraversa le narici, i polmoni e arriva fino allo stomaco.
Ci copriamo bene come da programma per godere del trekking sensoriale.
Sensoriale perché è un’escursione notturna fatta di nuovi odori e nuovi rumori.
Ti assicuro che il rumore del calpestio delle foglie è diverso. Tutto è più amplificato.
La terra ha un odore intenso e il buio è il momento in cui ci si mette a contatto con gli abitanti del bosco.

Non è pericoloso se hai una buona guida che conosce bene il territorio.

C’è stato un momento in cui sono riuscita a guardare un gruppo di sette, otto, forse dieci trekker su un piccolo ponte e quella piccola luce, la luce della torcia, era immobile. L’unica oscillazione che subiva era quella dei passi che, combinazione, in quei pochi secondi, erano gli stessi tra tutti.

Il fiume dell’Argentino era lì, accanto a noi, illuminato dalla luna piena. Questa passeggiata notturna ha coronato il viaggio. Indimenticabile!

L’indomani, tutti pronti per 6 ore di cammino nei fitti misteri del bosco.


Link utili:
Asd Dienneavventura: Associazione Pugliese del Salento che si occupa di viaggi itineranti in Italia e all’estero. Puoi seguire la pagina Facebook cliccando questo link → Pagina Facebook

Foto: Andrea Sansone (Presidente dell’Associazione) puoi seguirlo cliccando questo link → Pagina Instagram Per altre informazioni clicca questo link → Profilo Facebook

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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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