Tra i vari articoli di salute e benessere che pubblico, non mi sono mai soffermata sul linguaggio dei fiori. Desidero farlo col glicine, un colore che amo particolarmente. I suoi rami catturano lo sguardo, sono pieni di piccoli fiori che cadono come grappoli sinuosi. Il glicine rappresenta la sensualità e la femminilità. Avrebbe lo scopo di suscitare idee frizzanti e nel linguaggio dei fiori significa riconoscenza e amicizia. Simboleggia una richiesta di scuse o ringraziamento. Donare un glicine è segno di disponibilità e quindi prova di amicizia. Può essere donato per chiedere scusa e ripristinare rapporti interrotti per cause futili. Rappresenta la fiducia ed il sentimento puro donato ad un amico.

Inoltre è associato al settimo chakra: Sahasrara, posto in cima al cranio e di colore viola. Rappresenta l’intuito, la spiritualità e l’armonia. È un fiore longevo, per questo è anche simbolo di immortalità. Oltre alla teoria dei chakra, il glicine trova posto anche nella teoria del Feng Shui. A causa del suo modo di crescere in modo pendulo, rappresenta l’atto di inchinarsi in segno di rispetto.

Ma la cosa sorprendente è che viene utilizzato anche in cucina. Come la lavanda, la calendula, l’iris, anche il glicine fa parte dell’elenco dei fiori da mangiare. Si può aggiungere qualche petalo allo yogurt o alle tisane, ma online puoi trovare tante ricette con questo bellissimo e dolce fiore. Per esempio anche una semplice insalata potrà essere arricchita con i petali di glicine. Sarà una gioia per la vista! Prova questa..

Insalata con glicine

  • 150 g di insalata romana
  • 150 g di radicchio
  • 150 g di insalata riccia
  • olio d’oliva extra-vergine
  • 1 cucchiaio di aceto di vino bianco (o aceto balsamico)
  • 1 cucchiaio di formaggio fresco
  • Pepe bianco
  • 2 cucchiai di aneto tagliato a fettine sottilissime
  • 2 cucchiai di erba cipollina tagliata a fettine sottilissime
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • 1 cucchiaio di dragoncello tritato
  • Alcuni fiori di glicine

In questa insalata si possono anche aggiungere petali di viole e primule. Ovviamente assicurati che i fiori non siano stati trattati con pesticidi o additivi.

Se desideri provare qualcosa di più croccante, puoi preparare la classica pastella. In questo caso si usa direttamente tutto il rametto con i fiori. Si immerge nella pastella e si frigge nell’olio.


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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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