Gennaio 9, 2017

Come già accennato in precedenti articoli – erbe spontanee –  la natura è sempre stata una alleata dell’uomo. Infatti, alcuni trattati erboristici risalgono al 1500 a.C. Da citare il Dioscoride, medico botanico del I sec. a.C., che raccolse e catalogò 600 piante, tutte utilizzate per il benessere dell’organismo. Bisogna arrivare al XIX sec. quando, con la farmacologia, vennero studiati i principi attivi delle singole piante e di conseguenza le virtù terapeutiche.


La Farmacopea è un manuale tecnico ufficiale edito dal Ministero della Salute. Identifica il Codice Merceologico dei Farmaci, principi attivi, piante, eccipienti, additivi di uso farmaceutico, dosaggio e modalità di somministrazione, effetti collaterali e controindicazioni.


Il salto che ha visto compiere il fitocomplesso ha diversi approcci. Nell’antichità, oltre a studiare la pianta nella sua totalità e quindi tutte le sostanze contenute che lavorano in sinergia, ci si affidava ad un approccio, come dire, empirico, legato alla segnatura. La segnatura era la teoria dei segni, ovvero ogni pianta era destinata, anche per il proprio aspetto, ad un determinato organo. Per esempio, le noci → al cervello, le foglie di polmonaria → alle mucose respiratorie, la fogliolina giovane dell’arancio amaro → al cuore e così via…

Arriviamo nel 1753, quando Carlo Linneo, naturalista svedese, inventò un sistema di classificazione – Nomenclatura Binaria – Il sistema prevedeva la descrizione della Specie, Genere, Famiglia e Classi. Per esempio, tutti gli agrumi appartengono al Genere Citrus.


La Fitoterapia è una medicina preventiva o complementare. La Fitoterapia identifica le piante con diverse azioni (antiossidanti, antibiotiche, ansiolitiche, antinfiammatoria…) La Fitoterapia spiega come utilizzare con razionalità le piante per una prevenzione efficace.


Il progresso scientifico ha permesso di studiare il fitocomplesso come un piccolo laboratorio chimico e quindi separare le varie parti che lo compongono e che hanno proprietà e indicazioni ben distinte tra loro:

  • Radice
  • Rizoma
  • Bulbo
  • Corteccia
  • Gemme
  • Foglie
  • Fiori
  • Frutti
  • Semi

La droga è quella parte di pianta (radici, rizoma, bulbo, corteccia…) che contiene sostanze chimiche con azioni farmacodinamiche, ovvero che interagiscono con gli organi. La pianta medicinale è il vegetale che può essere utilizzato a scopo terapeutico. Il principio attivo è l’azione farmacologica nell’organismo umano.


Le droghe possono essere utilizzate fresche o secche. Possono essere frantumate, triturate, macerate per ottenere tisane, decotti, infusi. Con le piante fresche si preparano succhi, estratti alcolici, tinture madri, macerati glicerici, oli essenziali. Con le piante secche si preparano polveri, idroliti (acqua+pianta), tisane, decotti, infusi, tinture idroalcoliche, impacchi, cataplasmi, inalazioni, estratti fluidi-secchi-molli.

Tutte le piante medicinali prima di essere utilizzate a scopo terapeutico e prima di essere iscritte nella Farmacopea ufficiale, vengono esaminate affinché rispettino la qualità, l’efficacia, la sicurezza d’impiego. Cosa fa la Farmacopea? Segue metodiche di tipo chimico, fisico, microbiologico e tossicologico, accertando il grado di purezza della pianta.

L’estrazione del principio attivo avviene per mezzo di un liquido o solvente (acqua – alcol- etere) che ha la capacità di trasferire le sostanze attive della pianta. Il principio attivo è la sostanza responsabile dell’attività terapeutica sull’uomo. Può essere presente solo in una parte della pianta, oppure può essere concentrata in una parte pur essendo presente in tutta la pianta.

La Fitoterapia ci insegna anche quando assumere la droga, al fine dell’efficacia stessa.

  • Mattino a digiuno: depurativi, diuretici, lassativi.
  • Metà mattinata: di solito due ore prima dei pasti, epatoprotettori, antisettici, neurotonici, antipiretici.
  • Prima dei pasti: remineralizzanti, aperitivi, ricostituenti.
  • Dopo i pasti: sedativi, digestivi, carminativi, antifermentativi.
  • Sera prima di dormire: sedativi, lassativi, prodotti che migliorano la circolazione.

Consigliato per te!

Le nonne di una volta sapevano usare medicamenti di origine vegetale per curare i malanni quotidiani, attingendo a quella straordinaria farmacia che è la natura. L’uso delle piante in medicina, infatti, comprende un alternarsi di rimedi antichi e moderni, che possono porre fine a depressioni, stati ansiosi, ipertensione, artrosi… e sono particolarmente utili in dietologia per la cura dell’obesità e delle patologie ad essa connesse.

Clicca qui Racconti di Fitoterapia


Impara a disintossicare bene l’organismo.

Non è necessario avere disturbi specifici. È necessario, invece, seguire cicli periodici per depurarlo bene. La natura, con pochi gesti, permette di mantenere l’organismo in perfetta salute.

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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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