La cimicifuga è composta da rizomi e radici essiccati. Ha importanti effetti sul sistema nervoso autonomo come le vampate di calore, ha effetti osteoprotettivi e antiossidanti. Viene indicata principalmente per i sintomi climaterici, sudorazione profusa, disturbi del sonno e irritabilità nervosa. Una pianta tutta al femminile per le donne che vivono l’ultima trasformazione ormonale. Quindi solo per queste donne, non deve essere utilizzata in gravidanza o allattamento.

Diversi studi hanno dimostrato che i primi effetti possono essere previsti entro 2-4 settimane. Per ottenere un ulteriore miglioramento, la cimicifuga deve essere assunta per un minimo di 6-8 settimane; i  massimi effetti si riscontrano entro 3 mesi. Come tutti i fitoterapici, vi sono delle precauzioni. L’uso della cimicifuga in pazienti affetti da tumori estrogeno-dipendenti deve essere considerato con cautela. Se pur alcuni studi hanno dimostrato che gli estratti di cimicifuga non influiscono sullo sviluppo dei tumori alla mammella, altri studi hanno dimostrato il contrario. Quindi i risultati contrastanti non sono chiari.

La cimicifuga ha effetti antiossidanti nei confronti dei radicali liberi e protegge contro il danno cellulare. L’aspetto interessante è sicuramente la riduzione delle vampate di calore, come frequenza, temperatura corporea e rossori cutanei. Sintomi imbarazzanti e incontrollabili perché si presentano in all’improvviso! Ma altresì interessante l’azione osteoprotettiva con riduzione di gonfiori nel rispetto delle ossa e riduzione di depositi adiposi nella zona addominale. Quindi molto efficace anche per la perdita di peso corporeo.

Effetti sui livelli LH – FSH – estradiolo

Per quanto riguarda le donne in menopausa, alcuni studi hanno dimostrato che la somministrazione giornaliera, su 110 donne con età compresa da 46 a 56 anni, ha indotto un calo dei livelli sierici LH – ormone luteinizzante –  è una proteina prodotta dall’i­pofisi che porta a maturazione il follicolo delle ovaie, determina quindi l’ovulazione e da inizio alla fase luteale. È un’analisi utile per verificale la presenza di disturbi del ciclo mestruale oltre alla fertilità. E così anche altri effetti positivi dei livelli FSH – ormone follicolo stimolante – che lavora in sinergia con LH e nella donna in menopausa i valori risultano molto alti perché le ovaie non lavorano correttamente. L’estradiolo è un ormone prodotto dalle ovaie che nella donna in menopausa risultano bassi (diversamente da LH e FSH).

Se stai per intraprendere questa trasformazione, non farlo da sola! Sono qui per accompagnarti durante questo viaggio che ho vissuto ascoltando il mio corpo.

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Il mio nome è Stefania, sono Naturopata e mi occupo di alcune discipline olistiche che riguardano il recupero psico-fisico.

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